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sabato 24 agosto 2013

Archeologia: Creta, trovato edificio minoico di 3500 anni fa


L'insediamento di Zominthos
di Demetrio Manolitsakis


Un incontro fortuito, avvenuto nel 1982, fra il noto archeologo greco Yannis Sakellarakis e un pastore cretese è all'origine di una scoperta archeologica eccezionale. Si tratta di Zominthos, un insediamento del periodo minoico nell'omonimo altopiano a 1.187 metri sul livello di mare, alle pendici dello Psiloritis, il monte più alto di Creta, e a circa 8 km dal villaggio di Anogia, sulla strada che portava da Cnossos all'Ideon Andron, la grotta dove secondo la mitologia nacque Zeus. Il pastore, che viveva ad Anogia, invitò l'archeologo - allora impegnato in alcuni scavi nella zona - a visitare il terreno di pascolo del suo gregge che si trovava appunto a Zominthos. Il nome era sufficiente per far sospettare ad un esperto come Sakellarakis che forse qualcosa di importante si trovava in quella località dal nome antico. Infatti, recatosi a Zominthos il giorno seguente, si rese conto di trovarsi davanti a un insediamento di epoca minoica i cui resti erano nascosti da una folta vegetazione. Un anno dopo, nell'estate del 1983, Sakellarakis insieme con la collega Efi Sapouna Sakellaraki (sua compagna di vita e di lavoro) avviò i primi scavi durati fino al 1990, poi ripresi nel 2004 e tuttora in corso.
Negli ultimi anni sono tornati alla luce i resti di un impressionante e lussuoso edificio di 3.500 anni fa, alto due o tre piani, con circa 80 locali fra cui magazzini e laboratori. L'edificio si estende su una superficie di circa 1.360 metri quadrati ed è in ottimo stato di conservazione. Si tratta - come ha spiegato la Sakellaraki al settimanale To Vima - del primo insediamento minoico di montagna costruito nello stesso periodo in cui venne eretto il Palazzo di Cnossos.
Inoltre, sostiene l'archeologa, è la piu' grande residenza estiva di epoca minoica finora conosciuta. La struttura della costruzione dimostra che non si trattava di una dimora stagionale di pastori, ma di una abitazione di lusso di personalità importanti della vita minoica. Senza dubbio, aggiunge Sapouna-Sakellarakis, l'edificio costituiva un grande centro amministrativo ed era stato costruito con grandi e lunghe pietre mentre tutti i muri erano dipinti con vari colori come dimostrano i pezzi dell'intonaco ritrovati sul posto. Il palazzo, secondo gli esperti, sarebbe stato distrutto da un violento terremoto. In base a quanto emerso finora dalle richerche, nel Palazzo di Zominthos si possono distinguere tre periodi che coincidono il primo con la sua costruzione intorno al 1900 a.C., il secondo intorno al 1600 a.C. all'epoca della sua massima prosperità e la distruzione causata dal sisma e, infine, intorno al 1400 a.C. che coincide con la costruzione di un altro edificio eretto a poca distanza.

I reperti archeologici trovati a Zominthos sono numerosi. Tra questi vi sono sigilli che raffigurano scorpioni oppure uccelli acquatici o leoni e oggetti ornamentali di rame e di avorio. Sono state anche ritrovate due statuette di rame "fra le più belle del periodo di massima prosperità dei minoici", afferma l'archeologa secondo cui il ritrovamento di tutti questi reperti dimostrerebbe che nel sito esisteva un tempo anche un luogo di culto. Infatti dagli scavi sono venuti alla luce, fra l'altro, anche un cilindro metallico con sopra scolpiti dei serpenti che potrebbe essere stato lo scettro di un sacerdote, una coppa di rame, incensieri e molti ex voto.

Fonte: ANSAmed

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